Gianni Letta e Luciano Violante. Un “distillato” d’intelligenza per l’Italia

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Avremmo dovuto mettere mano non solo all’inasprimento delle sanzioni ma alla riforma dei procedimenti amministrativi che, essendo molto confusi, favoriscono la corruzione. Questo non è stato fatto e adesso ne stiamo pagando il conto. Le proposte che noi facciamo intendono supplire proprio a questa omissione: finché non si riformano le procedure per le grandi opere pubbliche sarà sempre possibile che si introduca un tasso elevato di corruzione. Le procedure vanno semplificate e non raggirate: questo è il nostro principio”. Così Luciano Violante ha presentato in una conferenza stampa a Montecitorio le cinque proposte di Italiadecide sul tema “Opere pubbliche: semplificare le procedure, uscire dall’emergenza, garantire la trasparenza”. Cinque proposte su cui, assicura l’ex presidente della Camera, ci sarà un consenso bipartisan: “Gianni Letta ha detto di condividere tutti i punti”, spiega Violante . Un riferimento non casuale, perché il sottosegretario alla presidenza del Consiglio fa parte del comitato di presidenza di Italiadecide (insieme allo stesso Violante, al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, all’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e a Giuliano Amato) ma anche perché “è la persona più legittimata ad esprimere un parere su questa materia”.

È stata la vicenda della Protezione civile – “al di là degli aspetti giudiziari e politici che interessano altre sedi” – a spingere Italiadecide a riproporre queste “cinque semplici misure per superare il ricorso sistematico alle procedure d’emergenza e sciogliere il groviglio normativo e amministrativo che le causa”. Proposte già contenute nel Rapporto 2009 di Italiadecide “Infrastrutture e territorio”, pubblicato dal Mulino nel dicembre scorso. “Non c’è un problema di centrodestra e centrosinistra – spiega Violante – noi intendiamo fornire un servizio alla Repubblica. Tutti – ha aggiunto – chiedono una semplificazione delle procedure, anche in ambito governativo. Non credo che le proposte che avanziamo e che saranno presentate a tutti i soggetti interessati, ai presidenti delle Camere, ai ministri ed ai gruppi parlamentari, possano far registrare punti di dissenso”. Anche perché le proposte possono essere messe in opera senza fare una legge: “L’obiettivo da conseguire è di far funzionare in modo più razionale l’esistente” spiega Violante. Diverso il discorso per gli appalti, dove forse occorrerà un intervento legislativo, perché l’Italia si è data procedure più “pesanti” di quelle imposte dall’Ue. Per questo è opportuno “tornare all’Europa” riportando la disciplina degli appalti, “senza ulteriori complicazioni”, a due direttive Ue, la 17 e la 18 del 2004.

Necessità prioritaria, secondo Italiadecide, “è quella di non accrescere la selva di norme, procedure, organi e più in generale la dimensione della sfera giuridica e ordinamentale che avvolge il campo dei lavori pubblici”. Per questo bisogna esercitare le deleghe per la semplificazione intervenendo su specifici settori normativi (ad esempio impianti energie rinnovabili), in modo da produrre un immediato vantaggio operativo per le imprese. Quindi va garantita una “stabilità normativa” nell’intera materia dei lavori pubblici, in modo che non si possano cambiare le norme per le opere in corso di esecuzione dell’opera. Viene poi introdotta l’Unità di missione, un organo collegiale in cui confluiscano, sotto un’unica direzione, tutte le amministrazioni interessate. Parte integrante dell’Unità di missione deve essere un “soggetto facilitatore” responsabile dell’informazione e del corretto svolgimento delle procedure amministrative nel corso di tutta la fase attuativa dell’opera. Questo soggetto può rendere più trasparente il rapporto tra Pubblica amministrazione e imprese superando meccanismi opachi, inefficienti e ipergiuridificati che operano a svantaggio delle imprese più produttive e favoriscono comportamenti opportunistici che dilatano i tempi di realizzazione delle opere e ne aumentano i costi”. Infine è importante – sempre secondo Italiadecide – prevenire e ridurre il contenzioso amministrativo potenziando le procedure partecipative e migliorando l’istruttoria tecnica e la qualità della progettazione e unificare la programmazione territoriale e finanziaria in modo che le opere di interesse nazionale possano acquisire flussi stabili di finanziamenti concordati tra livelli nazionali.

fonte:  Velino – 23/02/10

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