La “dolce morte” demografica dell’Abruzzo

piero_angela_buona.jpgLa Regione Abruzzo, secondo l’Ufficio di Statistica Europeo (Eurostat), appare una regione in bilico: l’analisi demografica conferma che la struttura per età della Regione ha una tendenza generalizzata al progressivo invecchiamento della popolazione. La situazione è sicuramente preoccupante: dal 1980 al 2004 il tasso di natalità è passato dall’11,5 all’ 8,6 per mille. Questo significa che i bambini che nascono in Abruzzo sono poco più di 8 su mille, mentre le persone che muoiono sono 10,1 su mille. Nel 2004, quindi, la regione ha perso 1,5 abitanti su mille per saldo naturale (circa 2000 in meno complessivamente).

Il Piano Sociale Regionale per l’Abruzzo evidenzia il pericolo di una involuzione demografica dimostrata dal basso tasso di nascita, lieve incremento dovuto all’immigrazione, aumento dell’invecchiamento, diminuzione del tasso di attività e della forza lavoro.

Le più recenti ricerche mostrano che il tasso di natalità incide significativamente sullo sviluppo economico di un territorio: il beneficio sociale prodotto dai bambini è notevole, mentre il ristagno delle dinamiche demografiche è fonte di rallentamento economico e di improduttività. Un bambino in meno, secondo alcuni ricercatori, implica una diminuzione di circa 100.000 dollari sul Pil nell’arco di vita di una persona (Gosta Espin-Andersen, I bambini nel welfare state. Un approccio all’investimento sociale, in La Rivista delle Politiche Sociali, n. 4/2005).

La denatalità crea quindi un evidente ritardo nella sostenibilità a lungo termine dello sviluppo regionale abruzzese.

Consiglio di lettura 

Fra 12 anni l’Italia avrà 10 milioni di giovani e adulti (sotto i 65 anni) in meno e 5 milioni di ultrasessantacinquenni in più. 

Perché dobbiamo fare più figli? Ce lo spiega Piero Angela insieme a Lorenzo Pinna in questo lodevole ed esauriente saggio. Il crollo delle nascite sta mettendo in crisi il Nostro Paese ed anche tutto quanto l’Occidente. Volete saperne di più? Non resta che tuffarsi in una lettura ricca di contenuti, spiegazioni, risposte a insoliti quesiti. Una lettura interessantissima che cattura il lettore pagina dopo pagina, perché nasce il desiderio di saperne sempre di più.
Piero Angela è un grande giornalista, una firma eccellente. Fin dalla fine degli anni ’70 si è dedicato interamente alla realizzazione di programmi di divulgazione scientifica. Ricordiamo: Quark, Superquark, Ulisse, programma a puntate monografiche riguardanti scoperte storiche e scientifiche. Numerosissimi i suoi programmi televisivi e altrettanto numerosi i libri pubblicati. Nel 2003 gli è stato assegnato il Premio Letterario Internazionale Il Molinello per la divulgazione scientifica.

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