Il valore del Data Driven in Sanità

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di Martina Metta*

Sfruttare l’enorme quantità di dati che si hanno a disposizione non deve più essere considerato un processo virtuoso, bensì un processo indispensabile per creare valore di diverso tipo:

Valore strategico da parte del management, per governare il complesso sistema di offerta e per generare nuovi modelli di erogazione dei servizi e allocazione delle risorse, più adatti alle sfide che il paese ci sottopone.

Valore nella cura del paziente specifico, grazie alla medicina personalizzata. La possibilità di prevedere di anticipo gli eventuali effetti collaterali di un farmaco su un paziente, permettendo di rivedere la terapia e accelerando quindi i tempi di guarigione. A ciò si aggiungono i consistenti miglioramenti nel monitoraggio dei pazienti, specialmente quando si tratta di malattie croniche e di tutti quei casi che richiedono continuità assistenziale.

Valore anche predittivo, grazie alla comprensione dei fattori che incidono sullo sviluppo delle patologie e sulle diagnosi precoci, per lavorare in anticipo sulla prevenzione del singolo individuo, senza aspettare che il cittadino diventi paziente. Verso, dunque, una medicina di iniziativa in sostituzione della tradizionale medicina d’attesa. Una svolta necessaria per adeguare la nostra sanità all’evoluzione della popolazione, considerando l’aumento della popolazione anziana e dei cronici e di come queste categorie già oggi impattino sulle infinite liste di attesa.

Valore per la ricerca e la sperimentazione, per accelerare le fasi di testing e sperimentazione di nuovi farmaci e cure e per lo studio degli effetti di lungo termine di alcuni trattamenti, come ad esempio i chemioterapici in ambito oncologico.

*Market Specialist ARTEXE – Digital Health Architects for Maps Group 

fonte: Il valore del data Driven in Sanità. (mapsgroup.it) 

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