Michele Vianello, il vice di Massimo Cacciari

di Luca De Biase

Una mattinata a pensare alle prospettive per Venezia. A partire dai risultati del lavoro di Michele Vianello, vicesindaco della città, e della sua squadra.

La città si spopola. I fili che la legano all’imprenditorialità della Terraferma si sono spezzati. L’industria del Novecento è in via di estinzione.

Ma il centro di Venezia è un luogo meraviglioso dove sviluppare idee. Con imprese immateriali. E sogni da realizzare.

Quello che va fatto è un’agenda pratica di azioni che servono a trasformare la città in un luogo accogliente per persone che vogliano venire a viverci. Con una serie di fatti che servano a riempire l’utopia di realtà. Perché il futuro di Venezia è stato devastato da una quantità di progetti fantastici che non sono stati realizzati. E questo va drasticamente corretto.

«Abbiamo bisogno di un bagno di umiltà» dice Michele Vianello. Che ha fatto la rete wireless aperta per Venezia. E un sacco di altre cose. Compreso dare un senso all’isola del Lazzaretto, scommessa per rigenerare molte altre aree della città. Lo scetticismo, riflesso automatico in questi casi, è inutile. Qui si tratta di creare accoglienza vera per imprese, intelletti, persone. Come si dice, talenti. L’umiltà è il primo passo.

Creare le condizioni dell’abitare.

La rete in città è il simbolo dell’abitare. E del ricongiungere i fili tra le attività importantissime che si svolgono in Terraferma e Venezia, moltiplicatore del valore immateriale…

tratto da: blog.debiase.com

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